Interventi di Family Friendly nelle imprese della regione Marche
DGR n.1620 del 16.11.2023 PR Marche FSE+ 2021 -2027 – Asse 1 Occupazione, OS 4.c (3) – Campo di intervento 143: – Euro 2.000.000,00
Obiettivi finali dell’ intervento sono quindi:
- sostenere il rientro al lavoro delle lavoratrici favorendo l’armonizzazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia;
- sostenere la diffusione di strumenti volti a promuovere un legame virtuoso tra esigenze aziendali e bisogni di conciliazione vita-lavoro;
- favorire lo sviluppo di modelli di competitività basati sulla valorizzazione ed il benessere delle risorse umane in funzione del potenziamento della produttività e della qualità del lavoro;
- stimolare un miglioramento delle condizioni generali del benessere delle donne che lavorano;
- aumentare la partecipazione femminile al mercato del lavoro, attraverso l’attivazione di servizi che favoriscano la flessibilità organizzativa.
Importo del contributo concedibile
Ciascuna singola impresa/libero professionista può accedere ad un solo finanziamento per un importo massimo di euro 150.000,00. Possono essere ammessi a contributo i progetti che prevedono una spesa minima pari a euro 30.000,00.
Ciascuna ATI/ATS può accedere ad un solo finanziamento per un importo massimo di euro 350.000,00. Possono essere ammessi a contributo i progetti che prevedono una spesa minima pari ad euro 70.000,00.
Soggetti aventi diritto
Possono presentare domanda:
- le Piccole e Medie imprese (PMI) iscritte alla CCIAA con i seguenti requisiti
- essere attive ed avere la sede legale all’interno dell’UE al momento della presentazione della domanda;
- avere un’unità produttiva sede dell’intervento oggetto di contributo nel territorio della Regione Marche al momento del pagamento;
- avere in forza almeno 3 dipendenti* al momento della presentazione della domanda
*Il numero dei dipendenti è calcolato in ULA con riferimento all’esercizio 2022
Il numero degli occupati corrisponde al numero di unità-lavorative-anno (ULA), cioè̀ al numero medio mensile di dipendenti occupati a tempo pieno durante un anno, mentre quelli a tempo parziale e quelli stagionali rappresentano frazioni di ULA.
Tra le PMI aventi i requisiti di cui sopra sono incluse anche quelle che forniscono servizi di interesse economico generale a cui si applica il regolamento UE n. 2832 del 13.12.2023. L’impresa beneficiaria deve pertanto allegare alla domanda di contributo un atto che la incarica di prestare il servizio di interesse economico generale per il quale l’aiuto è concesso.
Ogni impresa può partecipare sia singolarmente o raggruppate nella forma di Associazione Temporanea di Impresa o di Scopo (ATI/ATS) costituende o già costituite che possono prevedere fino ad un massimo di 3 imprese coinvolte aventi tutte i requisiti di cui al punto 1) sopra elencati ed aventi tutte un proprio Piano di Welfare aziendale condiviso con le associazioni sindacali.
La categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (complessivamente definita PMI) è costituita da imprese che:
- hanno meno di 250 occupati
- hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.
I progetti dovranno avere la finalità di favorire la valorizzazione e il benessere delle risorse umane inserite in azienda in funzione del potenziamento della produttività e della qualità del lavoro, attraverso azioni volte a promuovere un legame virtuoso tra esigenze aziendali e bisogni di conciliazione vita-lavoro, in grado al contempo di agevolare la rimozione degli ostacoli all’ingresso e alla permanenza nel mercato del lavoro delle donne.
I soggetti proponenti dovranno presentare una scheda progetto contenente le azioni per la riorganizzazione del lavoro in ottica family friendly, volte al miglioramento della produttività aziendale e alla conciliazione vita- lavoro, incluse in un Piano di welfare aziendale, condiviso con le rappresentanze sindacali aziendali e/o della contrattazione collettiva, tramite sottoscrizione di apposito accordo sindacale di welfare aziendale.
Elemento caratterizzante: il progetto può prevedere anche la partecipazione di un Comune o di una Provincia aventi un ruolo funzionale alla realizzazione dei progetti da definire in accordo con la/le impresa/e.
Il ruolo dei Comuni o delle Province rappresenta un valore aggiunto al progetto, finalizzato a supportare le famiglie con azioni e interventi tramite una governance integrata pubblico-privata, in cui il pubblico fornisce servizi aggiuntivi a supporto della conciliazione aziendale. In particolare potranno essere previste forme di collaborazione con le aziende proponenti, attivate tramite apposita convenzione, per la messa a disposizione di spazi pubblici destinati all’accoglienza di bambini/ragazzi per attività educative (doposcuola, attività estive ecc). Il ruolo del comune o della Provincia consiste pertanto solo nella messa a disposizione degli spazi.
Il progetto presentato potrà prevedere tutte o alcune azioni di seguito elencate e definite in base all’analisi dei fabbisogni di conciliazione vita-lavoro delle lavoratrici dell’impresa, come meglio specificato:
sostegno alla flessibilità degli orari di lavoro attraverso la sperimentazione di modalità di lavoro quali il telelavoro o lo smart working;
sostegno all’attivazione di servizi educativi per l’infanzia
sostegno all’attivazione di servizi proposti nell’ambito di attività estive, nonché pre e post-scuola per figli in età scolare
sostegno all’attivazione di servizi di cura di familiari, diversamente abili (compresi i figli), anziani non autosufficienti.
Sostegno della flessibilità degli orari di lavoro
Per la realizzazione della suddetta azione, è previsto l’acquisto di PC portatili (notebook/laptop) da parte delle imprese che intendono introdurre o ampliare l’utilizzo dello smart working o del telelavoro per le lavoratrici
Sostegno all’attivazione di servizi educativi per l’infanzia.
Detti servizi sono rivolti alle lavoratrici con bambini di età da 3 mesi e 6 anni non compiuti (ad eccezione dei figli che hanno compiuto 6 anni ma non ancora in età scolare)
Sostegno all’attivazione di servizi proposti nell’ambito di attività estive nonché attività di pre-scuola e dopo scuola.
Detti servizi sono rivolti alle madri lavoratrici con bambini di età da 6 anni compiuti (comunque in età scolare) e 14 anni.
Sostegno all’attivazione di servizi di cura di familiari, anziani non autosufficienti e di figli diversamente abili
di cui le lavoratrici si prendono cura.
E’ fondamentale essere in regola con l’applicazione integrale del CCNL e gli accordi interconfederali sottoscritti da associazioni di datori di lavoro ed organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative.