BEKO, FICCO (UILM): “CI OPPORREMO A UN PIANO CHE PREVEDA CHIUSURE O LICENZIAMENTI E CHIEDEREMO AL GOVERNO DI ESERCITARE LA GOLDEN POWER
“La Direzione di Beko oggi 7 Novembre 2024 al Mimit ha dichiarato di attraversare una situazione di grave crisi, di volersi concentrare in Italia sul settore della cottura e di volervi allocare il centro di eccellenza del design. Queste affermazioni, benché non siano state seguite da un piano industriale concreto, provocano inevitabilmente il timore che a contrario si voglia chiudere gli stabilimenti e le funzioni di staff dedicati ai settori del freddo e del lavaggio”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore degli elettrodomestici.
“Siamo consapevoli dello stato di oggettiva difficoltà – spiega Ficco – che attraversa l’industria dell’elettrodomestico in Italia e in Europa, ma chiediamo a Beko e al Governo di discutere un piano di rilancio. Siamo pronti ad affrontare anche temi difficili, purché però si scongiurino chiusure e licenziamenti”.
“Il Governo – conclude Ficco – ci aiuti a tutelare industria e lavoratori già a partire dal prossimo incontro che dovrebbe tenersi il 20 novembre, partecipando alla discussione sul piano industriale con Beko, esercitando la golden power in caso di necessità, ma anche insediando il tavolo di settore che chiediamo da tempo per restituire competitività alla nostra industria oggi sotto attacco di una agguerritissima concorrenza internazionale”.
Beko. Fim-Fiom-Uilm: proclamate quattro ore di sciopero nazionale per opporci a qualsiasi ipotesi di chiusura
Il coordinamento nazionale di Beko di Fim, Fiom, Uilm proclama quattro ore di sciopero nazionale per opporsi a qualsiasi ipotesi di chiusura o di licenziamento. Lo sciopero dovrà essere articolato a livello territoriale il primo giorno utile, in base al calendario di lavoro, entro il 20 novembre. Ieri Beko al Mimit ha dichiarato di voler fare dell’Italia il centro di eccellenza del global cooking compresa la ricerca e lo sviluppo, nonché del global design, inoltre ha dichiarato di voler mantenere sia il centro ricambi di Carinaro sia alcune funzioni regionali di staff. A questa dura esposizione non è seguito però un vero piano industriale con prospettive chiare per gli stabilimenti e gli uffici italiani, ma è chiaro che implicitamente si può evincere il rischio di una chiusura delle attività e degli stabilimenti dei comparti del freddo e del lavaggio.
Per questo motivo abbiamo chiesto innanzitutto immediata chiarezza sulle intenzioni della multinazionale e abbiamo offerto la nostra disponibilità a discutere solo a condizione che si escludano chiusure di stabilimenti e licenziamenti unilaterali. Al Governo abbiamo chiesto di impedire i licenziamenti e le chiusure e i ridimensionamenti degli stabilimenti, utilizzando ogni strumento a sua disposizione compresa la golden power che chiediamo di visionare, nonché di insediare finalmente un tavolo di settore che abbia l’obiettivo di restituire competitività ad un comparto che in mancanza di politiche industriali soccomberà sotto i colpi della concorrenza internazionale. Il Governo ha ribadito la volontà di esercitare la golden power, ma a nostro avviso lo ha fatto in modo assai generico che si presta ad interpretazioni differenti.
Per questi motivi chiediamo a partire dal 20 novembre al Mimit di iniziare un confronto con Beko e con il Governo per varare un piano di rilancio e non di chiusura degli stabilimenti e delle funzioni.
Documento del coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uilm di Beko