In questo articolo proponiamo una pubblicazione della rivista Fabbrica e società pubblicato il 03 Maggio 2024 a cura di Andrea Farinazzo.
A supporto a quanto descritto nell’articolo riteniamo utile consultare l’articolo del 9 Aprile 2024 ESPOSIZIONE A TEMPERATURE ESTREME, come strumento utile per RSU, RLS, RSA e RLST per interfacciassi con le aziende.
di Andrea Farinazzo
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro pubblica in occasione della Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro un rapporto su come garantire la salute e la sicurezza sul lavoro nel contesto dei cambiamenti climatici.
Ginevra, 24 Apr. – In occasione della Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro 2024, l’ILO (International Labour Organization/Organizzazione Internazionale del Lavoro), agenzia specializzata delle Nazioni Unite sui temi del lavoro e della politica sociale, ha sottolineato come i cambiamenti climatici stiano avendo un grave impatto sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori in tutte le regioni del mondo.
Ad esempio, come ricordato sul sito ILO, 1,6 miliardi di lavoratori e lavoratrici sono ormai esposti alle radiazioni ultraviolette, con oltre 18.960 decessi ogni anno legati al lavoro che derivano da tumori della pelle diversi dal melanoma. E sempre 1,6 miliardi di persone potrebbero essere esposte all’inquinamento dell’aria nei luoghi di lavoro, provocando ogni anno fino a 860.000 decessi legati al lavoro all’aperto. Senza dimenticare gli oltre 870 milioni di lavoratori e lavoratrici del settore agricolo probabilmente esposti ai pesticidi.
Dunque l’impatto dei cambiamenti climatici sui lavoratori e le lavoratrici va ben oltre l’esposizione al calore eccessivo, creando un “cocktail di rischi” che si traduce in una serie di situazioni pericolose per la salute.
A segnalarlo è un global report pubblicato dall’ILO proprio per la Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro che, come ogni anno, si “celebra” il 28 aprile per ricordare la data della promulgazione della Convenzione sulla sicurezza e la salute dei lavoratori, adottata nel 1981 dall’Ilo.
Il rapporto – dal titolo “Ensuring safety and health at work in a changing climate” e curato da Natasha Scott (Independent Consultant), Halshka Graczyk e Dafne Papandrea – rileva, dunque, che numerose condizioni di salute dei lavoratori sono legate all’impatto dei cambiamenti climatici.
Ci soffermiamo oggi sul contenuto del rapporto anche con riferimento alla sintesi in italiano “Garantire la salute e la sicurezza sul lavoro nel contesto dei cambiamenti climatici”. Sintesi pubblicata direttamente da ILO, insieme al global report in inglese, in varie lingue.
Il rapporto sull’impatto dei cambiamenti climatici sui lavoratori
Il rapporto ricorda che le condizioni meteorologiche e climatiche dovute ai cambiamenti climatici stanno producendo effetti estremi in tutto il mondo, effetti che si manifestano con l’aumento della frequenza e della gravità delle ondate di caldo, le forti precipitazioni, gli incendi, la siccità e i cicloni tropicali.
Tutti questi fenomeni hanno un impatto rilevante sulla salute e sicurezza dei lavoratori che sono i primi ad essere esposti a questi rischi, spesso per periodi prolungati e d’intensità maggiore rispetto al complesso della popolazione (OIL 2023).
Nel rapporto i vari rischi legati al cambiamento climatico sono analizzati rispetto all’impatto che possono avere sulla salute dei lavoratori (lesioni, tumori, malattie cardiovascolari, disturbi respiratori, problemi di salute mentale, …). Impatto che porta anche ad una perdita di produttività, a interruzioni delle attività e danni alle infrastrutture con ricadute finanziarie considerevoli.
Il nuovo global report evidenzia l’impatto sulla salute e sicurezza sul lavoro (SSL) che deriva da sei ambiti legati ai cambiamenti climatici:
- il calore eccessivo,
- le radiazioni ultraviolette,
- gli eventi meteorologici estremi,
- l’inquinamento dell’aria nei luoghi di lavoro,
- le malattie trasmesse da vettori,
- i cambiamenti derivanti dall’uso di prodotti agrochimici.
L’impatto sui lavoratori degli eventi metereologici estremi
Per fornire un esempio delle informazioni fornite dal documento riprendiamo, con riferimento a quanto contenuto nella sintesi italiana del report, quanto indicato sugli eventi metereologici estremi.
Si indica che esempi di lavoratori ad alto rischio, in relazione a tali eventi, possono essere il “personale medico, vigili del fuoco e altri operatori dell’emergenza, operai edili addetti a opere di risanamento, lavoratori dell’agricoltura, lavoratori della pesca”.
E riguardo all’impatto sulla salute “si parla di 2,06 milioni di decessi dovuti a rischi meteorologici, climatici e idrici (non solo esposizioni professionali) dal 1970 al 2019 (WMO 2021)”.
In merito poi agli orientamenti di OIL per la risposta a eventi meteorologici estremi sul luogo di lavoro si fa riferimento a:
- “Convenzione sulla prevenzione degli incidenti industriali maggiori, 1993 (n. 174) e relativa Raccomandazione sulla prevenzione degli incidenti industriali maggiori, 1993 (n. 181)
- Linee guida sui sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (OIL 2001)”.
Sempre riguardo all’orientamento dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro si indica che migliaia di persone “vengono uccise e ferite ogni anno a causa di eventi meteorologici estremi e di disastri naturali, come inondazioni, siccità, incendi e uragani”. E i lavoratori possono essere esposti a questi rischi “durante l’evento, nel periodo immediatamente successivo o durante le operazioni di risanamento”.
Si segnala poi che molti eventi meteorologici estremi “hanno provocato gravi danni anche a installazioni pericolose, come fabbriche o siti di estrazione, provocando il rilascio di sostanze pericolose, incendi ed esplosioni”. E si prevede che la maggiore frequenza e gravità degli eventi meteorologici nei futuri scenari di cambiamento climatico “costituirà una minaccia per il benessere di lungo termine di molti lavoratori”.
L’indice del global report ILO
Rimandiamo alla lettura integrale del documento “Ensuring safety and health at work in a changing climate” e ne riportiamo, in conclusione, l’indice.
Qui il documento da scaricare